Proprio come noi, i nostri cani hanno stili di vita molto differenti l’uno dall’altro e dedicano all’attività fisica più o meno tempo.
Alcuni fanno lunghe passeggiate, altri accompagnano i proprietari nel jogging, altri ancora sono dei veri e propri sportivi e si dedicano alle più svariate discipline (agility, discdog, sheepdog, dogdance,…).
I cani sportivi sono sottoposti a uno stress psico-fisico notevolmente superiore rispetto agli altri e per questa ragione necessitano di un’alimentazione completa e bilanciata, ma soprattutto di controlli medici frequenti, per escludere eventuali patologie invalidanti.
Quali sono le caratteristiche morfo-funzionali che dovrebbe avere un cane sportivo?
Innanzitutto è bene ricordare che, a causa della selezione, alcune razze di cani (e loro incroci) sono meno “portate” per lo sport. Per esempio i cani brachicefali (quelli in cui la larghezza della testa è maggiore della sua lunghezza, ad esempio il Bulldog inglese, il Bouledogue francais e il Carlino), presentano delle caratteristiche morfologiche che limitano il loro apparato respiratorio, e quindi la loro prestanza atletica.
In generale, comunque, per poter praticare attività agonistica un cane deve essere sano. Per questo sono essenziali le visite veterinarie, volte in particolare a escludere patologie di tipo ortopedico (quali ad esempio le displasie di anca, gomito e ginocchio) e cardiaco (cardiomiopatie, insufficienze valvolari,…)
Una displasia ai gomiti o alle anche per un soggetto sportivo decreterebbe la fine della sua carriera agonistica e riproduttiva, per questo la ricerca dell’esenzione effettuata all’età di 12 mesi per la maggior parte delle razze canine (oppure 18 mesi per alcune razze giganti), risulta essere fondamentale.
In Italia esistono due Centrali di lettura riconosciute dall’E.N.C.I. (Ente Nazionale Cinofilia Italiana) per l’esenzione dalle displasie: la Ce.Le.Ma.Sche. (Centrale Lettura Malattie Scheletriche) e la F.S.A. (Fondazione Salute Animale), entrambe con una rete di Veterinari referenti su tutto il territorio nazionale.
Come dicevamo, anche le patologie cardiache (congenite o acquisite che siano) possono condizionare l’attività sportiva dei nostri cani: per questa ragione è fondamentale la visita cardiologica, che in alcuni casi può prevedere anche un’ecocardiografia. Questo risulta ancora più importante nei cani di razze maggiormente predisposte, come il Boxer, Labrador e Dobermann.
Esistono sport più indicati per alcune tipologie di cani rispetto ad altri?
Certamente sì: innanzitutto è bene valutare l’indole del soggetto. Alcuni cani sembrano vivere per riportarci continuamente la loro pallina preferita, altri invece preferiscono correre al nostro fianco, o saltare gli ostacoli lungo un percorso.
Inoltre bisogna tenere in conto le caratteristiche della razza.
Il Setter inglese, cane da caccia, è stato selezionato per resistere a lunghi spostamenti senza stancarsi e il suo pelo presenta una tessitura che gli consente di non inzupparsi durante un temporale e poter continuare il suo lavoro.
Il Pastore Tedesco, cane da pastore, presenta la morfologia tipica del trottatore, che gli consente di percorrere anche 40km al giorno senza affaticarsi, riuscendo a dirigere il gregge ai comandi del pastore.
Il Levriero, cane galoppatore, presenta ossa molto lunghe, che gli consentono appunto un galoppo veloce e redditizio.
E per quanto riguarda l’alimentazione?
E’ importantissimo che sia bilanciata e di qualità, tanto più per un cane che deve affrontare un’intensa attività sportiva.
In commercio esistono molti prodotti che forniscono proteine, carboidrati, lipidi e fibra in equilibrio ottimale per ogni settore agonistico.
Ovviamente è possibile anche scegliere una dieta casalinga, ma è meglio evitare i fai-da-te perché il rischio di incorrere in importanti carenze nutrizionali è elevato. Meglio quindi affidarsi ad un Medico Veterinario nutrizionista, che stabilisca in modo preciso le componenti e i dosaggi della razione, ricordando sempre che il nostro cane non è né un uomo, né un lupo selvatico, ma che ha necessità nutrizionali ben specifiche, appunto, per la sua specie.
Questo risulta ancora più importante per un atleta, per il quale anche piccoli squilibri nella dieta potrebbero compromettere anni di lavoro volti a raggiungere un traguardo sportivo più o meno importante.
Quando e dove si inizia ad allenare un cane sportivo?
Allevare un cane sportivo comporta la consapevolezza di avere a che fare con un cane-atleta.
L’allenamento dovrà sempre tenere conto dell’età dell’animale, ma l’attitudine caratteriale del soggetto deve essere indirizzata fin da cucciolo all’attività sportiva: un cucciolo cresciuto in modo sedentario difficilmente riuscirà in età adulta a raggiungere traguardi importanti nella sua categoria.
L’allenamento intensivo solitamente inizia dopo l’anno di età, dopo aver effettuato i controlli per le esenzioni delle malattie ereditarie congenite.
A questo punto la preparazione agonistica sarà specifica per attitudine o tipologia di lavoro, ma il buon preparatore-proprietario dovrà affidarsi sempre a professionisti del settore per avere maggiori garanzie di successo.
Ci sono altri aspetti da tenere in considerazione per quanto riguarda la salute del cane sportivo?
E’ bene ricordare che gli atleti, a prescindere dalla disciplina sportiva, vengono spesso in stretto contatto con molti altri cani, che qualche volta percorrono notevoli distanze, di conseguenza un corretto e aggiornato piano vaccinale sarà indispensabile
Occorre ricordare che la profilassi per la Rabbia è obbligatoria per poter partecipare ad ogni evento espositivo o di lavoro, essendo questa una zoonosi, cioè malattia trasmissibile all’uomo. Di conseguenza i controlli saranno molto rigidi, proprio perché i cani sportivi, spostandosi molto frequentemente da una città all’altra o da una nazione all’altra, potrebbero essere veicolo di questa grave e mortale patologia.
Anche per i cani sportivi le profilassi antiparassitarie sono di fondamentale importanza per poter ottimizzare il rendimento sportivo del nostro atleta, visto che vari parassiti possono danneggiare la sua salute in maniera subdola e il contagio è facilitato dal suo stesso stile di vita.
Come scegliere un cane sportivo?