Come tutti sappiamo, cani e gatti necessitano di cure e attenzioni esattamente come noi: qualche volta un’alimentazione completa e bilanciata, da sola, non è sufficiente a garantire la loro salute, ecco perché può essere di grande aiuto la somministrazione di integratori alimentari.
Ma quando è necessario integrare? Sicuramente può risultare utile in molte occasioni, ad esempio nel supporto della crescita, oppure in corso di patologie acute, come alcune gastroenteriti, o croniche, come le malattie renali ed epatiche.
Nel gatto un importante integratore è per esempio la taurina, un amminoacido che interviene nella produzione degli acidi biliari e nella regolazione del calcio; dal momento che questi animali non sono in grado di sintetizzarla da soli, devono necessariamente assumerla con il cibo. Negli alimenti commerciali la taurina è già addizionata, ma se decidiamo di somministrare una dieta casalinga dobbiamo integrarla perché, nonostante sia presente naturalmente in molti alimenti, viene inattivata dalla cottura (passaggio obbligato se vogliamo evitare infezioni come la salmonellosi).
Nel gatto, ma molto più comunemente nel cane, vengono spesso utilizzati integratori alimentari specifici per le articolazioni. Un accrescimento troppo rapido (dovuto a una scorretta alimentazione unita a una predisposizione genetica) così come un trauma, possono portare a patologie articolari già in età precoce, soprattutto nei cani di taglia grande e gigante. Allo stesso modo, nei cani e nei gatti adulti e anziani, si possono riscontrare osteoartriti a carico di tutte le articolazioni, che causano dolore e difficoltà nel movimento. Gli integratori più comuni, a base di glucosamina e condroitin solfato (normali costituenti della cartilaginea articolare), sono in grado di stimolare il metabolismo delle cellule della cartilagine e di proteggerle dalla degenerazione.
Alcuni integratori sono molto utili nella gestione delle patologie delle basse vie urinarie, che colpiscono soprattutto i gatti che vivono in appartamento. Questi animali possono presentare anche in maniera ricorrente delle cistiti “idiopatiche”, che non hanno cioè una causa apparente, ma che sembrano essere correlate a stress ambientali di varia natura: un trasloco, una convivenza difficile con il proprietario o con i propri simili, una casa priva di giochi, scale o nascondigli, adatti a stimolare la loro naturale curiosità. Gli integratori che vengono utilizzati in queste situazioni contengono delle sostanze naturali, come ad esempio la PEA e la glucosamina, che aiutano a ridurre il dolore a l’infiammazione, proteggendo la mucosa della vescica e dell’uretra.
Gli integratori possono essere di grande aiuto anche nella gestione delle patologie renali, in particolare nell’insufficienza renale cronica, che porta l’organismo ad accumulare sostanze di rifiuto nel sangue. Si tratta per la maggior parte di sostanze azotate (derivanti dal metabolismo delle proteine) e di minerali come il fosforo, che ad alte concentrazioni ematiche causano problemi di varia natura. Gli integratori utili in queste situazioni contengono estratti di piante quali la curcuma e la quercetina, che hanno un potere antinfiammatorio naturale, così come il chitosano, una sostanza estratta dal guscio dei crostacei che aiuta l’organismo ad eliminare il fosforo in eccesso.
Per quanto riguarda il fegato, è importante ricordare che si tratta di un organo che ha varie funzioni, tra cui la produzione di bile (necessaria alla digestione dei grassi), la produzione di fattori della coagulazione, il deposito di glucosio (sotto forma di glicogeno) e la “detossificazione” del sangue da sostanze dannose esogene (come alcuni tossici) o endogene (come l’ammoniaca e l’urea). Quando il fegato si ammala, queste funzioni vengono compromesse: in questo caso possiamo ricorrere ad integratori alimentari a base di silimarina, una sostanza estratta dai frutti del cardo mariano che, oltre ad essere un antiossidante naturale, stimola la rigenerazione delle cellule epatiche. Molto utili sono anche i MOS, sostanze che si ottengono dai lieviti, perché bloccano l’assorbimento delle tossine alimentari da parte delle cellule intestinali, evitando che quindi arrivino al fegato.
Anche il cervello può essere interessato da fenomeni degenerativi dovuti all’invecchiamento. La cosiddetta “neurodegenerazione” determina dei cambiamenti nel comportamento del cane e del gatto anziani: diventano meno desiderosi di muoversi e di interagire con noi o con i loro simili, percepiscono suoni ed odori con più fatica, sono più distratti, partecipano con minor entusiasmo alla vita di famiglia e, soprattutto, reagiscono con difficoltà a qualsiasi cambiamento del loro ambiente abituale. Oggi possiamo aiutarli con integratori contenenti sostanze come la fosfatidilserina, l’estratto di Ginko Biloba e la vitamina E, che aiutano a proteggere i neuroni dall’azione dei radicali liberi e a preservare il corretto flusso ematico cerebrale.
E per quanto riguarda il cuore? Esistono integratori che aiutano a proteggerlo in quegli animali a rischio di cardiomiopatie e di valvulopatie, migliorando l’elasticità e la resistenza di tutte le membrane delle cellule, e quindi la contrazione cardiaca. Questi nutraceutici sono a base di acidi grassi omega 3, che diminuiscono l’infiammazione, e di vitamina E, un antiossidante naturale.
In corso di patologie dermatologiche, come ad esempio le dermatiti, vengono molto utilizzati gli oli estratti dai semi del ribes e l’ossido di zinco. Queste sostanze favoriscono il ripristino della barriera cutanea alterata, la riduzione della perdita di acqua dall’epidermide e di conseguenza il miglioramento dell’idratazione. Inoltre, contrastano la colonizzazione dei batteri negativi e la penetrazione degli allergeni.
Tra gli integratori indubbiamente più conosciuti ci sono infine quelli indirizzati a ripristinare la corretta funzionalità intestinale.
Nel gatto per esempio può essere utile la somministrazione di nutraceutici a base di vaselina, olio di pesce ed estratto di malto, che facilitano il transito intestinale: la loro particolare abitudine di leccarsi frequentemente il mantello determina infatti una continua ingestione di peli che, se si accumulassero, causerebbero facilmente turbe digerenti.
Sia nel cane che nel gatto, in caso di costipazione, si possono somministrare sostanze come le polpe di barbabietola essiccate e gli estratti del frutto del baobab, che apportano sia fibra solubile (che stimola la flora batterica “buona”), che fibra insolubile (che promuove la motilità intestinale).
In caso di diarrea, invece, si può ricorrere a integratori a base di pectine e bentonite, che aiutano a riassorbire a livello intestinale una grande quantità di acqua, rendendo più solide le feci. Molto utili sono anche i prebiotici e i probiotici, che influiscono positivamente sull’organismo stimolando selettivamente la crescita e l’attività di ceppi batterici “buoni” (come bifidobatteri e lattobacilli), inibendo invece quella dei ceppi “cattivi” (come E. coli e i clostridi).
In conclusione è importante però ricordare che ci sono casi in cui l’integratore non è necessario e che, qualche volta, può addirittura essere nocivo. Ecco perché è meglio evitare il “fai da te”, sia per quanto riguarda la scelta del prodotto, sia per quanto riguarda il suo dosaggio. Al contrario, è bene affidarsi alle prescrizioni suggerite dal medico veterinario, che potrà impostare la cura giusta dopo una visita medica approfondita.